sabato 21 settembre 2019

5 BRILLANTI CANTINE DI SAVORGNANO DEL TORRE SECONDO L’ITALIA DEL GUSTO


Milano, 2 Settembre 2019- L’Italia del Gusto, grazie al lavoro certosino della redazione della testata giornalistica Borghi d’Europa, in questo 2019 si sta dedicando a valorizzare alcuni territori d’eccellenza del Friuli, proponendo incontri mirati e racconti a filò coi protagonisti di tali territori.
Dopo le Valli del Natisone e Tarcento per le Terre del Ramandolo ( Docg), i comunicatori dell’Italia del Gusto hanno avuto il piacere di conoscere Giovanni Genio, enologo e proprietario della piccola Cantina Genio, situata a Savorgnano del Torre (Ud), nella pregiata zona vinicola Docg del Picolit, celebre Passito.
Così, grazie alla regia di Genio, si è potuto visitare e capire il terroir di Savorgnano Del Torre, davvero vocato per il settore vitivinicolo, incontrando e intervistando altri 4 giovani e locali vignaioli, desiderosi di far conoscere il proprio borgo e comunicare i propri vini.
Gli altri vignaioli intervistati sono Marco Sara, nume titolare dell’omonima Cantina, che lavora in biologico, Alessandro Sara di Sara e Sara, sempre biologica, Marco Pinat  della piccola Cantina Biologica Pinat e Alessandro Perini della Cantina Perini, che opera a Savorgano del Torre da circa cento anni.
Un aspetto fondamentale per un’efficace comunicazione di questo territorio friulano dei Colli Orientali, è che ognuno dei 5 produttori non pensa a sé stesso, ma lavora in sinergia con gli altri: tra gli obiettivi prossimi venturi, secondo Giovanni Genio uno è senz’altro di creare una rete d’impresa e fare una buona promozione.
I vini che rispecchiano maggiormente il terroir di Savorgnano del Torre, oltre al Picolit (davvero eccezionale abbinato a dei formaggi), ci sono senz’altro il Friulano e il Refosco, spesso affinati per brevi periodi in barrique usate, che donano ai vini più spessore e rotondità.
Savorgnano del Torre e il comune di Povoletto, vengono inseriti dall’Italia del Gusto nel Percorso Internazionale d’Informazione “Eurovinum”, dedicato ai borghi dove il vino è il patrimonio principale.



Borghi d'Europa a Savorgnano / 1

sabato 3 agosto 2019

Pizza-Lab all'Antico Mulino F.lli Persello

Borghi d'Europa a Colloredo di Monte Albano, alla Trattoria da Vico


La rete Borghi d'Europa,in occasione dell'Anno del Turismo Lento,stà sviluppando un progetto
di informazione nella zona del Friuli Collinare.
Dopo la partecipazione a 'Pizza Lab', evento organizzato dall'Antico Molino F.lli Persello,
i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno realizzato una giornata di visite e interviste
a Colloredo di Monte Albano, per costruire una 'via del gusto' vissuta direttamente nel territorio.
Il Patrocinio della Civica Amministrazione ha accompagnato l'iniziativa che ha conosciuto anche due momenti di 'sosta' : l'incontro- conferenza alla Trattoria da Vico a Caporiacco e la partecipazione (sempre alla Trattoria da Vico) a Bianco e Rosso,degustazione di vini e prodotti tipici friulani.

L'incontro è servito anche per annunciare i prossimi appuntamenti a Colloredo di Monte Albano,
ove si riunirà in autunno la rete delle Terre di Collina Collinando e prenderà il via la campagna di educazione alimentare in Friuli Viaggio dentro la Vita, realizzata in collaborazione con il Molino
Persello.

"dopo l'ultima cena...l'ultimo bicchier!! 😜🤣🎉🍷🙂"

La distilleria Pagura,la più antica del Friuli Venezia Giulia, scelta da Borghi d’Europa


Borghi d’Europa ha inserito, grazie alla collaborazione con la Pro Loco, Zoppola nella rete
internazionale. I giornalisti e i comunicatori hanno iniziato le visite per costruire i Percorsi
del buon e bello vivere.



È nel 1879 che il giovanissimo Domenico Campagna
avviò a Castions di Zoppola il suo primo rudimentale
alambicco. Dopo i primi incerti anni, la piccola
distilleria cominciò a dare i suoi frutti, tant’è che il
Campagna aprì una piccola rivendita, ribattezzata dai
contadini del luogo la “Sgnaperie”. Era abitudine
infatti passare per un bicchierino prima del duro lavoro
nei campi. Quest’abitudine fece la fortuna del
Campagna, che nel 1904 poté permettersi la costruzione di una nuova e spaziosa casa con annesso il
laboratorio della Distilleria. Si tratta dell’edificio dove ancora oggi si produce la nostra grappa. Alla
morte di Domenico la distilleria andò in mano al nipote Lindo Pagura e Giovanna Mistruzzi e sarà
proprio quest’ultima che, rimasta vedova, riuscirà da sola con due figli a carico a portare la distilleria
fuori dagli anni difficilissimi della guerra.
Toccò poi a Domenico, figlio di Giovanna a modernizzare la distilleria, eliminando la legna da
bruciare, introducendo la caldaia a vapore come metodo di distillazione. Processo di modernizzazione
che però non toccò l’antico metodo, che ancora oggi utilizza caldaiette in rame a vapore diretto con
metodo discontinuo.
Tocca adesso alla quinta generazione di Pagura prendersi cura della distilleria, cercando di capire
come il tempo sta cambiando il mondo della grappa e portare avanti la tradizione che rende quegli
spazi lavorativi e quella grappa unici.
Alambicco discontinuo in rame
Il mondo negli ultimi cinquant’anni ha subito dei cambiamenti
impressionanti, tanto da far apparire stupefacente l’attuale
esistenza di un così longevo impianto industriale. La Distilleria
Pagura lavora con il più antico alambicco ancora funzionante
in Friuli e certamente tra i più antichi d’Italia. Il carattere e
successo delle grappe Pagura sta probabilmente nella
semplicità dell’impianto stesso e nella capacità di produrre
grappa di altissima qualità.
Il nostro obiettivo non è quello di produrre un anonimo alcol,
molto raffinato ed uguale a quello che si può produrre in
qualsiasi altra parte d’Italia o del mondo a prescindere dalla
materia prima utilizzata. Ciò che vogliamo offrire ai nostri
affezionati clienti è una grappa nostrana con una chiara
collocazione territoriale.
L’ alambicco discontinuo a caldaiette a vapore diretto rappresenta una scelta tradizionale per la
produzione della grappa, consente di ottenere un prodotto di qualità superiore rispetto al distillatore
continuo usato nella produzione industriale
Immagine correlata
Prodotto
La materia prima, per chi vuole fare grappa di qualità, è
l’elemento essenziale da cui partire per realizzare il proprio
prodotto.
La grappa è una miscela equilibrata di tutti i prodotti della
fermentazione naturale della vinaccia. Deve racchiudere in
sé tutti gli aromi originali del vitigno, senza ricorrere ad
alterazioni o interventi di correzione successivi.
Condizione propedeutica all’ottenimento di questo risultato
è partire da vinacce freschissime, perfettamente conservate, con un sufficiente grado di umidità e fatte
fermentare in ambiente anaerobico per pochi giorni e subito distillate.
La nostra materia prima deriva perciò quasi tutta da uve delle Grave Friulane, provenienti da un’area
molto ristretta intorno alla distilleria. Le Grappe Pagura hanno un carattere forte e schietto ed
esprimono la loro qualità attraverso una gradevole persistenza di aromi e sapori.

domenica 28 luglio 2019

Borghi d'Europa a Zoppola : le Vie del Gusto/2

I vini di Gori all 'Osteria il Mulino di Zoppola


Edi Tapacino,direttore di Gori Agricola di Nimis, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione di Arti e Sapori 2019 presso la Osteria il Mulino di Zoppola.
Daniele Lecinni è un oste 'scosceso', dal carattere impegnativo, ma che sa il fatto suo : una cucina
di alto profilo e scelte enoiche meditate e mai banali, costituiscono il 'tesoretto' del suo locale.
Così,fra una intervista e l'altra, ecco lo chardonnay di casa Gori.

"Vitigno internazionale che trova in regione un habitat adatto, che lo eleva ad uno dei più continui e caratteristici vini bianchi friulani. Ha ottima capacità di invecchiamento soprattutto se ben affinato in legno.All’occhio è giallo paglierino limpido e profondo. Al naso colpisce per la sua eleganza e caratteristiche note di lievito, crosta di pane e con sentori floreali.In bocca risulta raffinato, intenso con sentori di fiori d’acacia e glicine. Sapido in bocca grazie alla sua piacevolezza richiama altra beva, chiudendo al palato con un eleganza fruttata all’albicocca e mela matura. Si accompagna a minestre e paste con verdure, zuppe di pesce e torte salate di verdure."
Niente da aggiungere.

L’antico mulino di Zoppola faceva parte del possedimento della famiglia Panciera in Borgo Castello, uno dei più suggestivi per la storia della cittadina friulana.
Oggi, questo antico mulino è di Daniele Lecinni, 38 anni, a molti noto per aver gestito per più di dieci anni - nel cuore di Pordenone - il ristorante “Al teston”. Daniele è tornato a casa, nella sua terra d’origine, ristrutturando quello che era un mulino vecchio ed abbandonato e inaugurandolo nel dicembre del 2018 dopo un restauro durato oltre sei anni, che ha ridato vista ad uno dei simboli di Zoppola.
“Ho la fortuna” – racconta Daniele– “di lavorare con una gran bella e giovane squadra. In cucina lo Chef  Daniele Flebus fonde tradizione e innovazione per stupire i nostri ospiti con piatti sempre sorprendenti. Luciano Tomasini mi affianca, invece, nella scelta dei vini, dove le bollicine sono preferite: da quelle locali, a quelle degli spumanti e degli champagne. Senza dimenticare il personale che ci aiuta in cucina e in sala con grande dedizione”.

sabato 30 marzo 2019

SMO a San Pietro al Natisone - La campagna stavoltavoto.eu


Borghi d'Europa aveva scelto per l'Anno Europeo del Patrimonio il Museo SMO di San Pietro al Natisone.

SMO (Slovensko multimedialno okno – Finestra multimediale slovena) è il museo realizzato a San Pietro al Natisone (Udine) all’interno del progetto strategico JEZIKLINGUA finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.

Il centro, dedicato al paesaggio culturale che corre dalle Alpi Giulie al mare, dal Mangart al golfo di Trieste, si colloca tra le nuove forme che vanno assumendo i musei tematici e territoriali: non più musei di collezione ma musei di narrazione.
È concepito come uno spazio attivo, dinamico, accogliente e stimolante, fondato sulla comunicazione, dove si dispiega il racconto sui luoghi, attraverso la tematizzazione degli aspetti caratterizzanti la cultura del territorio. Una ricognizione narrativa di un paesaggio da ascoltare, che riconosce la lingua quale connettivo di una cultura ricca di varianti che costruiscono microcosmi traboccanti di storie.
Il museo è stato ideato, progettato e coordinato dall’architetto Donatella Ruttar.

Centro Multimediale
 
Ma se le iniziative del 2018 hanno avuto successo e sono state così numerose, lo si deve
indubbiamente alla realtà europea. Borghi d’Europa ha deciso così di legare la campagna d’informazione all’invito ai cittadini di partecipare al voto di maggio.
L’adesione alle iniziative di Stavoltavoto.eu ( in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano), si salda così al progetto del 2018, per valorizzare e far conoscere il
nostro patrimonio culturale.

“Come europei ci troviamo di fronte a molte sfide, dall’immigrazione ai cambiamenti climatici, dalla disoccupazione giovanile alla protezione dei dati. Viviamo in un mondo sempre più globalizzato e competitivo. Allo stesso tempo il referendum sulla Brexit ha dimostrato che l'UE non è un progetto irrevocabile. Mentre molti di noi danno per scontata la democrazia, questa sembra essere sottoposta a crescenti minacce, sia nei principi che nella pratica.
Per questo stiamo creando una comunità di sostenitori che incoraggino una maggiore affluenza degli elettori alle elezioni europee. Il nostro obiettivo non è di raccomandare questo o quel candidato. Sosteniamo il voto in sé, cioè l'impegno nel processo democratico con cognizione di causa e in modo informato. Vogliamo rafforzare il valore dello scambio di idee e costruire una comunità di sostenitori in tutta Europa che si impegnino per il voto. Difendiamo il concetto di democrazia affinché tutti insieme abbiamo la possibilità di decidere in che Europa vogliamo
vivere.”
 
"Cosa fa per me l'Europa" https://what-europe-does-for-me.eu/

Campagna in collaborazione con l'Ufficio del Parlamento Europeo, Milano
- A sostegno della campagna istituzionale per le elezioni del 26 maggio del
Parlamento europeo